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STORIA DI UNA STAGIONE INDIMENTICABILE
News pubblicata il 06-06-2023
Alla fine possiamo dire che è stata un’annata entusiasmante ma….quanta fatica!
Le premesse erano buone anzi potremmo dire ottime, con una squadra formata da giocatori quasi esclusivamente di categoria superiore ed una batteria di fuoriquota di altissima qualità. Inutile ricordare i titoloni della stampa del settore dilettantistico che affibiava alla nostra squadra un ruolo che non dava adito ad alcun dubbio: doveva vincere. L’inizio è stato buono con una preparazione senza intoppi e la bellissima “tre giorni” di Rigolato dove il gruppo ha dato subito la sensazione di poter formare un corpo unico , premessa necessaria ad una cavalcata vincente. Poi la coppa con i primi interrogativi: vittoria con goal nel finale contro il Rivolto, 3 punti in casa con il Martignacco e qualificazione per il rotto della cuffia a Teor grazie ad un goal nel recupero. Obbiettivo raggiunto ma tutti pensavano che potesse essere più semplice. L’inizio di campionato è stato caratterizzato da una vittoria e dal pareggio di Tolmezzo dove è apparso chiaro che non saremmo stata l’unica squadra da battere anzi, in quel giorno gli avversari avevano già dimostrato di avere qualcosa in più se non altro dal punto di vista organizzativo. La stagione è poi continuata, inframezzata dall’eliminazione ai rigori in coppa, fino a Corva dove ci siamo presentati (con buona dose di fortuna) comunque da “primi in classifica” anche se già con più di qualche malumore all’interno dello spogliatoio: prestazione sottotono e sconfitta contro una squadra senza grandi contenuti tecnici e soprattutto ridotta in dieci per gran parte della gara. Il girone continua con un pareggio in casa contro la modesta Gemonese e la sconfitta raccapricciante di Latisana dove la squadra capitola nonostante il doppio vantaggio. Dal ruolo di schiacciasassi al 6° posto in classifica il passo è breve e la società annuncia già il lunedì successivo provvedimenti drastici. Il terremoto porta al cambio in panchina e anche a dimissioni importanti ai vertici della piramide societaria. Lasciano l’incarico il direttore sportivo e il suo braccio destro mentre la panchina viene provvisoriamente affidata al mister della formazione Juniores . I segnali percepiti all’esterno, e non solo, sono quelli di un irrimediabile ridimensionamento . La nuova conduzione tecnica parte invece come meglio non potrebbe con due vittorie di cui una prestigiosa a Sacile e ottiene la conferma fino al termine della stagione. Intanto “radio mercato” annuncia il ritorno in porta del totem Peresson, frettolosamente silurato dalla precedente gestione tecnica, assieme al giovane Ciani e la difesa si arricchisce dell’arrivo dell’esuberante difensore centrale Tomadini. Il girone di ritorno comincia con i tre punti in casa della pericolante Azzanese che mitigano una prestazione comunque non esaltante , seguita dalla sconfitta in casa contro la capolista Tolmezzo che blinda la sua leadership. Nonostante tutto la squadra sembra assorbire abbastanza bene l’addio a propostiti di vittoria finale e si presenta carica all’anticipo di Martignacco, derby collinare con tanto di diretta televisiva. E’ lo spartiacque della stagione : una prestazione troppo brutta per essere vera che manda su tutte le furie la società, che si sente tradita dalla squadra e rilancia con un comunicato da brivido che inevitabilmente porta in dote una settimana turbolenta dove però prevale il buonsenso : tregua sia ma ora tocca a voi, non ci sono più alibi. Lo spogliatoio si isola aggrappandosi ai suoi senatori ed è quello che la società voleva , trovare lo spiraglio giusto per far emergere l’orgoglio di una squadra che non poteva essere quella vista a Martignacco. Il risultato è ancora superiore a quello che anche il più ottimista dei dirigenti potesse immaginare. Vittorie a raffica, prestazioni sempre più convincenti, gruppo sempre più unito e aggrappato al suo capitano e leader indiscusso. Il campionato termina con 64 punti di cui una media spaventosa nelle 12 partite dopo Martignacco : 10 vittorie e due pareggi, difesa imperforabile (solo 4 goal subiti di cui tre su rigore), miglior attacco del campionato. Ma il risultato ancor più incredibile è il raggiungimento di un secondo posto con forbice di otto punti dalla terza e matematico diritto alla finalissima play off senza passare da nessuno spareggio. Unica nota negativa l’attesa della gara decisiva prevista a quasi un mese di distanza. Il tempo trascorre tra allenamenti, amichevoli, scaramanzie galoppanti e la crescente curiosità di conoscere quale sarà l’avversario , il campo di gioco, la terna arbitrale… Sarà poi Casarsa la sede destinata ad ospitare l’epilogo della stagione e sarà il Lavarian Mortean l’avversario, reduce da un secondo posto frutto di 67 punti e un’imbattibilità che si protrae dal lontano undici dicembre 2022. Notizie sufficienti per aumentare a dismisura la concentrazione dei ragazzi che si presentano all’appuntamento tirati come le corde del violino più prestigioso. La storia della gara poi è nota a tutti con un 3-0 talmente chiaro e schiacciante da non lasciare spiragli interpretativi a nessuno dei tanti commentatori presenti. Ed è unanime il parere della stampa e delle cronache dell’indomani: non c’ è stata partita. Epilogo fantastico di una stagione martoriata e per questo ancor più bella, perché ad un certo punto insperata, inaspettata. Una vittoria dedicata ai detrattori , a quanti hanno aspramente criticato le scelte societarie (anche dall’interno della stessa), a quanti hanno preferito lasciare la barca mentre rischiava di affondare, agli addetti ai lavori che ad un certo punto gracchiavano di un fallimento annunciato, ma dedicata soprattutto alla società, al suo grandissimo Presidente, a tutti i volontari , sempre disponibili , sempre sorridenti e che chiedevano di essere ripagati solo con la gioia di una vittoria. Dedicata infine allo staff tecnico , capace di gestire una squadra che aveva solo bisogno di equilibrio e alla SQUADRA, un gruppo di ragazzi, ci auguriamo non irripetibile, che si porterà nel cuore un’annata, una stagione ma soprattutto un’esperienza con significati che vanno oltre quella che è una seppur esaltante vittoria sportiva. |
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