Ci ha lasciato ieri, con la discrezione che lo ha sempre contraddistinto, Giuseppe Tolazzi, per tutti “Bepi fornâr” . 
Una vita dedicata al lavoro ma, soprattutto tra gli anni 70 e gli anni 90, dedicata alla sua grande passione, la “polisportiva Rive d’Arcano”. 
Una carriera calcistica iniziata con i presupposti migliori che lo avevano portato a sfiorare il calcio professionistico prima a Monfalcone e poi a Vasto ma, come spesso accadeva in quei tempi, costretto a  rientrare a casa per continuare la tradizione di famiglia ovvero la gestione del “forno” del paese. Militò in parecchie formazioni dilettantistiche fino a chiudere la carriera nella squadra del suo paese. Partecipò alla fondazione della polisportiva e fu tra i fautori della realizzazione del campo di via Lungocorno, unico spazio disponibile dove allora, era il 1969, esisteva una discarica.
Anni di calcio pioneristico fatto di volontariato puro e tanta , tantissima passione. 
Bepi era conosciutissimo da tutti quei ragazzi che bravi, o meno bravi, avevano “viaggiato” sulla sua mitica Renault 4, rigorosamente priva di sedili o poi, sull’altrettanto mitico Wolkswagen T2, primo storico pulmino della polisportiva.
Si perché Bepi , dopo aver finito la dura giornata di fornaio, ogni santo giorno di allenamento partiva a “raccogliere” tutti i ragazzini , da Carpacco a Villanova, da Pozzalis fino agli altri paesi del vicinato per poi rincasarli ad allenamento concluso.
Chiaramente era compito suo anche allenarli ed insegnargli i primi rudimenti calcistici con i limitatissimi mezzi dell’epoca. Eppure più di qualcuno riuscì, anche e soprattutto grazie a lui, a militare in squadre importanti e nei settori giovanili professionistici.
Poi, ad un certo punto si è allontanato e forse, vista la sua mentalità pura e soprattutto sgombra da qualsiasi ragionamento di convenienza, già prevedeva quello che poi sarebbe diventato il calcio dilettantistico di oggi, lontano anni luce da quel modello che invece lo aveva  spinto con grandissima passione a dedicarsi alla Polisportiva.
 
Grazie Bepi di tutto quello che hai fatto per questa società, 
Grazie da parte di tutti quei ragazzini che hai fatto divertire e innamorare di questo sport,
Grazie da parte di tutti quei dirigenti con cui hai condiviso delusioni e fatica ma soprattutto felicità e passione,
Grazie di esserci stato, anche in questi anni quando, chi ti conosceva, ti scorgeva da solo, nell’angolo più lontano del campo a tifare quei colori che in fondo hai comunque sempre continuato a portare nel cuore.